GUIDA ALLA VIA VANDELLI
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GUIDA ALLA VIA VANDELLI
Il percorso noto come la Via Vandelli collega il centro dell’Emilia, Modena e Sassuolo, al Mar Tirreno a Massa. Questa strada, risalente al Settecento, può essere considerata come il precursore delle moderne arterie stradali. I viaggiatori che la percorrono possono ammirare tratti di strada lastricata e le testimonianze delle antiche locande e stazioni di posta. Questo cammino attraversa la pianura, le montagne del Frignano modenese, penetra nella Garfagnana e supera le Alpi Apuane prima di scendere verso la costa e il mare.
Nel primo decennio del Settecento, quando Francesco III d’Este diventò duca di Modena, decise di realizzare una moderna via di comunicazione che collegasse la sua capitale al mare Tirreno, ottenuto attraverso l’acquisizione del ducato di Massa grazie al matrimonio di suo figlio Ercole III con Maria Teresa Cybo Malaspina. Questa nuova strada doveva essere progettata per consentire il passaggio di carri e carrozze per scopi commerciali e per agevolare gli spostamenti rapidi di viaggiatori ed esercito. All’epoca, questo progetto fu veramente rivoluzionario, e per realizzarlo, Francesco III chiamò il miglior ingegnere e geografo della sua corte, il matematico Domenico Vandelli. La genialità del progetto è evidente soprattutto nei tornanti di pietra ancora visibili nelle Alpi Apuane. La Via Vandelli, così chiamata in onore del suo progettista, rappresentò il prototipo delle strade moderne, sebbene in seguito fosse superata dal rapido sviluppo delle strade carrozzabili. In parte fu abbandonata, mentre in parte continuò ad essere utilizzata in modo frammentario dagli abitanti locali.
Nel 2017, Giulio Ferrari riscoprì e ricreò il percorso originale della Via Vandelli attraverso le sue ricerche approfondite. Ha seguito l’intero tragitto storico e ha successivamente sviluppato un percorso escursionistico che in gran parte coincide con quello del Settecento.
Descrizione
GUIDA ALLA VIA VANDELLI
Il percorso noto come la Via Vandelli collega il centro dell’Emilia, Modena e Sassuolo, al Mar Tirreno a Massa. Questa strada, risalente al Settecento, può essere considerata come il precursore delle moderne arterie stradali. I viaggiatori che la percorrono possono ammirare tratti di strada lastricata e le testimonianze delle antiche locande e stazioni di posta. Questo cammino attraversa la pianura, le montagne del Frignano modenese, penetra nella Garfagnana e supera le Alpi Apuane prima di scendere verso la costa e il mare.
Nel primo decennio del Settecento, quando Francesco III d’Este diventò duca di Modena, decise di realizzare una moderna via di comunicazione che collegasse la sua capitale al mare Tirreno, ottenuto attraverso l’acquisizione del ducato di Massa grazie al matrimonio di suo figlio Ercole III con Maria Teresa Cybo Malaspina. Questa nuova strada doveva essere progettata per consentire il passaggio di carri e carrozze per scopi commerciali e per agevolare gli spostamenti rapidi di viaggiatori ed esercito. All’epoca, questo progetto fu veramente rivoluzionario, e per realizzarlo, Francesco III chiamò il miglior ingegnere e geografo della sua corte, il matematico Domenico Vandelli. La genialità del progetto è evidente soprattutto nei tornanti di pietra ancora visibili nelle Alpi Apuane. La Via Vandelli, così chiamata in onore del suo progettista, rappresentò il prototipo delle strade moderne, sebbene in seguito fosse superata dal rapido sviluppo delle strade carrozzabili. In parte fu abbandonata, mentre in parte continuò ad essere utilizzata in modo frammentario dagli abitanti locali.
Nel 2017, Giulio Ferrari riscoprì e ricreò il percorso originale della Via Vandelli attraverso le sue ricerche approfondite. Ha seguito l’intero tragitto storico e ha successivamente sviluppato un percorso escursionistico che in gran parte coincide con quello del Settecento.
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